What is a Champion?
What did he dream as a child?
What does he eat?
Is it just a matter of genetics or is there something more that is part of his way of living and thinking, or is it both?
Before reading this interview with Christophe Pinna, (especially for non-experts), let’s peek at his Honours:
6 times French Champion
2-time winner of the Coupe de France
2-time winner of the Mediterranean Games
6 times European champion
2-time winner of the World Cup
4 times World Champion
World Champion of all Categories in 2000
Christophe is going to reveal the secret side of life as a champion, but before two special thanks.
The first is to Christophe, who at the end of the International Seminar of Senegal in July 2014, despite the fatigue of late-season has given me the time for this interview.
The second to Thomas de Rosa, without his help as an interpreter I couldn’t accomplish anything.
Try not to say it too loud, but in the course of my career, I have seen very many athletes, both professional and amateur, but the ability of this man here, was really something out of the ordinary … and now here’s to you
Christophe Pinna!
What’s in your fridge?
Currently I do not follow a specific diet and my nutrition has varied, but when I was a competitive athlete and I was preparing for competitions I had a very strict diet. This also depended on the categories in which I competed, because it was something different, depending on whether I should go up or down in weight.
Anyway nothing special, I just had to be careful about what I ate or did not eat.
What were your dreams as a child?
To become World Champion.
What songs do you sing in the shower.
I do not sing very much … I do not have particular songs, and then it depends on the period
A special memory.
The World Championship in Monaco in 2000, when I won the world championship in all categories
A secret hideaway.
My family.
The first thing you put in the sports bag.
Running shoes
A gift you received that left you a special memory.
The first gift from my daughter for Father’s Day. It was ugly! A really bad key chain! She was four years old and I told her that it was beautiful, was wonderful, she was from the heart and I remained in my heart.
How do you relax?
I do not have much time to relax, I relax very little! But when I do I practice sport, not only karate! When in the gulf, I play tennis, I do lots of other sports. I really love a lot of sports which are in contact with nature, such as skiing and hiking.
I love being in touch with nature, and to feel at one with nature.
Your own weakness?
I have many but you have to ask my wife !!! This question must go to my wife !!!
An episode of your career that has left an emotion or a special memory.
It is hard to pick an episode in a career that is so long, but something special was the Lille international, where I played at home after winning the World Cup.
It was practically the first time in sport that I had the public which supported me, I had virtually all of France to support me and I really felt the love of the people and my country.
What can you not do without?
Sausages from Corsica … if you put me in front of a salami I can not resist it. They are my weakness!
Who do you want to train with?
Mohammed Ali
Cartoon you liked as a child?
Snow White
Your favourite TV series.
House of Cards
What do you think of how the regulation of the international karate is evolved today compared to a few years ago when you were fighting?
They are completely on the wrong track.
Having bodices puts you in front of a huge barrier.
The purpose of fighting is also feeling the pinch, charge him, so as to put doubt in your opponent, and fear, to make him doubt himself for a moment.
It is a strategic aspect that is part of the fight.
Instead the WKF is going straight into a wall and is marching on policy.
Dear friends, Maruco San greets you saying that he could not agree more.
See you soon.
The final photo of the Beach velvet seminar 2014
Marco Micucci
ITALIAN VERSION
Che cos’è un campione?
Cosa sognava da bambino?
Che cosa mangia?
E’ solo una questione di genetica oppure c’è qualcosa di più che fa parte del suo modo di vivere e di pensare, oppure entrambe?
Prima di leggere quest’intervista a Christophe Pinna, (sopratutto per i non addetti ai lavori), andiamo a sbirciare il suo palmares:
6 volte Campione di Francia
2 volte vincitore della Coupe de France
2 volte vincitore dei giochi del Mediterraneo
6 volte campione d’Europa
2 volte vincitore della Coppa del mondo
4 volte Campione del mondo
Campione del mondo di tutte le categorie nel 2000
Christophe sta per rivelarci i lati segreti della vita di un campione, ma prima 2 ringraziamenti particolari.
Il primo va appunto a Christophe, che al termine del Seminario Internazionale di Senigallia di luglio 2014, nonostante la stanchezza di fine stagione mi ha concesso il tempo per quest’intervista.
Il secondo a Thomas de Rosa, senza il suo aiuto da interprete non avrei potuto realizzare tutto ciò.
Cercate di non dirlo troppo in giro, ma nel corso della mia carriera, di atleti, professionisti e non, ne ho visti davvero tanti, ma le capacità di quest’uomo qua, sono state davvero qualcosa di fuori dal comune… e adesso ecco a voi
Christophe Pinna!
Cosa c’è nel tuo frigorifero?
Attualmente non seguo una dieta specifica ed ho un’alimentazione molto varia, ma quand’ero atleta agonista e mi preparavo alle competizioni avevo un regime alimentare molto stretto. Questo dipendeva anche dalle categorie in cui combattevo, in quanto era qualcosa di diverso, a seconda se dovevo salire o si scendeva di peso.
Comunque niente di particolare, dovevo solo stare attento a quello che mangiavo o che non mangiavo.
Il tuo sogno da bambino.
Diventare campione del mondo.
Cosa canti sotto la doccia.
Non canto molto… non ho canzoni particolari, poi dipende dal periodo
Un ricordo speciale.
Il campionato del mondo a Monaco nel 2000, quando ho vinto il campionato del mondo di tutte le categorie
Un rifugio segreto.
La mia famiglia.
La prima cosa che metti nella borsa sportiva.
Le scarpe da corsa
Un regalo che hai ricevuto che ti ha lasciato un ricordo speciale.
Il primo regalo di mia figlia per la festa del papà. Era bruttissimo! Un portachiavi davvero brutto! Lei aveva quattro anni e le ho detto che era bellissimo, era stupendo, le veniva dal cuore e mi è rimasto nel cuore.
Come ti rilassi?
Non ho molto tempo per rilassarmi, mi rilasso davvero poco! Però quando lo faccio pratico dello sport, non solo il karate! Gioco a golfo, gioco a tennis, faccio tantissimi altri sport. Amo davvero molto gli sport in cui sono a contatto con la natura, come lo sci e le escursioni.
Amo stare a contatto con la natura, per sentirmi un tutt’uno con la natura.
Una tua debolezza?
Ne ho molte ma devi chiedere a mia moglie!!! Questa domanda devi farla a mia moglie!!!
Un episodio della tua carriera che ti ha lasciato un emozione o un ricordo particolare.
E’ difficile scegliere un episodio in una carriera così lunga, però qualcosa di particolare lo ha avuto l’internazionale a Lille, dove ho giocato in casa dopo aver vinto da poco la coppa del mondo.
E’ stata praticamente la prima volta che nel nostro sport ho avuto il pubblico che mi ha supportato, ho avuto praticamente tutta la Francia a sostenermi ed ho veramente sentito l’affetto della gente e del mio Paese.
Non puoi fare a meno di?
Gli insaccati della Corsica… se mi metti davanti un salame non riesco a resistere. Sono il mio punto debole!
Vorresti allenarti con?
Moahmed Ali
Cartone animato da bambino?
Biancaneve
La serie TV preferita.
House of Cards
Cosa pensi di come si sta evolvendo il regolamento del karate internazionale oggi rispetto a quello di qualche anno fa quando combattevi tu?
Sono completamente sulla strada sbagliata.
Il fatto di avere i corpetti ti mette una barriera enorme davanti.
Lo scopo del combattimento è anche sentire il colpo, accusarlo, in modo tale da mettere il dubbio nel tuo avversario, la paura, per portarlo a dubitare di sé per un attimo.
E’ un aspetto strategico che fa parte del combattimento.
Invece la WKF sta andando dritta contro un muro e sta marciando sulla politica.
Cari amici, Maruco San vi saluta dicendo che su questo non potrei essere più d’accordo.
Arrivederci a presto.
La foto conclusiva del seminario Spiaggia di velluto 2014.
Marco Micucci
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